Intervista per Whipart dalla poesia al giornalismo culturale

Dalla poesia al giornalismo culturale: l’intrigante cammino di Clelia Moscariello nel cuore delle parole

Intervista sul sito  whipart.it  Autore: Ljdia Musso

Nel tessuto della scrittura narrativa in Italia emergono sfide uniche mentre nuovi talenti lottano per farsi strada in un panorama dominato dai best seller, spesso orientato verso sicurezze commerciali, in cui pochi imprenditori audaci intraprendono nuovi percorsi, mentre molti si limitano a distribuire prodotti già confezionati in svariati ambiti artistici e culturali.

Clelia Moscariello emerge come una figura che porta con sé un approccio fresco e innovativo. Autrice e giornalista, ha scelto di intrecciare la sua passione per le parole con una prospettiva unica sulla vita, l’amore e l’arte. In un’intervista Clelia Moscariello ha condiviso i dettagli della sua carriera e delle sfide affrontate nel perseguire il suo sogno nel mondo della scrittura e del giornalismo.

Un inizio ispirato e una crescita professionale

L’ultima notte da falena, il suo primo libro pubblicato nel 2010, ha gettato le basi per una carriera ricca di esplorazioni poetiche e narrativa creativa. Clelia Moscariello rivela: questa silloge mi è stata ispirata principalmente, oltre che dalle mie vicissitudini personali, anche dalla lettura dei poeti maledetti francesi: Arthur Rimbaud, Charles Baudelaire, Paul Verlaine.

clelia moscariello

Ma la sua esperienza non si limita alla scrittura creativa. Dopo essersi laureata nel 2008 in Scienze della Comunicazione, ha intrapreso un percorso giornalistico variegato, focalizzandosi sul settore di arte e cultura: “Scegliere quest’ambito è stato naturale per me, perché mi appassiona molto e perché ritengo che sia uno dei più scevri, oggigiorno, dalle influenze di tipo politico”.

Ricomincio dai libri: una voce nel Sud Italia

Più che positiva l’esperienza di Clelia Moscariello nell’evento Ricomincio dai Libri: “Queste iniziative culturali sono molto importanti, soprattutto nel Meridione, perché noi ‘creativi’ residenti in questo meraviglioso, ma anche dilaniato, territorio del Sud-Italia, necessitiamo più dei nostri colleghi del Nord o degli altri Paesi di queste manifestazioni per avere un po’ di spazio e godere di un minimo di attenzione in più”

L’approccio libero e gratuito di questo evento, che favorisce la partecipazione generale della collettività, riflette l’essenza della visione di Clelia sulla cultura e l’accessibilità.

La luna, la femminilità e Se ne frega la luna, stanotte

Se ne frega la luna, stanotte, la quinta silloge di Clelia Moscariello, è un’ode alla natura e alla femminilità. Parlando di questa opera, Clelia condivide: “Ho scritto questo libro, quasi interamente, osservando il cielo notturno e i suoi astri muoversi e disegnare varie e fantasiose ‘geometrie’ dal terrazzo della mia abitazione sita al centro storico di Napoli. La luna, oltre ad essere un astro celeste, rappresenta anche una figura materna nella vita di Clelia, sottolineando il tema della spiritualità e del rapporto con il cielo all’interno di questa silloge”.

Intervista per Whipart dalla poesia al giornalismo culturale

Nei suoi versi, Clelia ci invita a guardare oltre, ad alzare lo sguardo e a cercare quel cielo interiore che spesso risiede in noi, ma che troppo spesso trascuriamo.

Un cielo non lo cerca
Non capisco chi ha un terrazzo e non guarda le stelle,
chi non sente il bisogno di guardare fuori cosa c’è,
io necessito di ossigeno
e di stelle da ammirare, specie quando dentro di me non le trovo,
… non capirò mai invece chi non avverte il bisogno di osservare fuori cosa c’è, come mai potrò comprendere chi non si fa domande sulla luna,
ma soprattutto non capirò proprio mai e poi mai
chi un cielo non lo cerca
perché forse non lo sente nemmeno dentro

La rosa e la sfida al conformismo

Nel suo libro Io non amo le rose, Clelia sfida i cliché e le aspettative legate alla femminilità: “Non credo che esista un solo modo di poter essere ‘donna’, e neppure penso che chi sia una madre possegga più valore di un’altra donna che non ha vissuto l’esperienza della maternità”.

La sua prospettiva unica sulla femminilità e la sua lotta contro le imposizioni e i conformismi emergono chiaramente in questa raccolta.

Io non amo le rose copertina

La passione è il motore principale della carriera di Clelia. Sia nella scrittura creativa che nel giornalismo, Clelia afferma: “Io vivo di passione, anche sul lavoro, perché, secondo me, lavorare con passione regala ai ‘prodotti’ che realizzi la giusta energia positiva”.

Nonostante le sfide e le tentazioni di abbandonare il suo percorso, la passione di Clelia per la scrittura agisce come un richiamo irresistibile, spingendola sempre a tornare indietro.

Una vita intrecciata con l’arte e la creatività

Oltre alla scrittura, Clelia è un’appassionata di musica, cinema, moda e estetica. La sua pagina su Facebook, Psico Baci, è un esempio tangibile di come queste passioni influenzino la sua creatività: “L’arte è una sola, anche se i suoi canali possono essere svariati. Credo molto nelle collaborazioni, nelle contaminazioni e nelle sinergie”.

clelia moscariello

Clelia non si definisce una purista, ma piuttosto una sostenitrice della varietà e dell’interconnessione nelle diverse forme d’arte.

Consigli ai giovani scrittori e giornalisti

Infine, quando le viene chiesto cosa consiglierebbe ai giovani scrittori e giornalisti, Clelia Moscariello offre un consiglio diretto e onesto: “Direi di ‘crederci, crederci sempre’. Suggerirei anche di essere guardinghi, sia per quanto riguarda la scrittura giornalistica che quella creativa.Non credere alle strade ‘facili’, ma farsi le ossa sul campo, lavorando sodo e con umiltà”.

Questo consiglio, proveniente da una persona che ha superato molte sfide nel suo percorso, risuona come una guida preziosa per coloro che cercano di intraprendere una carriera nel mondo della scrittura e del giornalismo.

La voce autentica di Clelia, unendo la sua passione per l’arte e la creatività a una propria prospettiva sulla vita e sulla femminilità sono sicuramente un ottimo spunto di riflessione ed un esempio per chiunque cerchi di navigare tra parole, mondo interiore e mondo esterno, cercando di trovare la propria voce autentica in un sistema che spesso impone silenzio o induce all’autocensura.

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